Economia Internazionale - Soluzioni alla V ∗ Esercitazione 31/03/2015 Esercizio 1 Il Paese A è un paese di modeste dimensioni da un punto di vista degli scambi internazionali. Supponete che la sua curva di domanda del bene generico X sia data dalla seguente equazione: P = 45 − 12 · Q mentre la curva di oerta dello stesso bene in tale paese sia P = Q. a) Individuate il punto di equilibrio parziale in caso di autarchia ed illustratelo con l'ausilio di un graco SOLUZIONE: Come al solito, essendo di fronte a due rette, per disegnarle è opportuno trovare l'intersezione con gli assi: 1 · Q) Curva di domanda (P = 45 − 2 Q = 0 =⇒ P = 45 P = 0 Curva di oerta (P Q = 0 =⇒ =⇒ Q = 90 =⇒ P = 10 = Q): P = 0 Q = 10 Per trovare l'equilibrio occorre risolvere il sistema a due equazioni (domanda e oerta) e due incognite (P e Q): ( P = 45 − 12 · QD P = QS Ottenendo le coordinate dell'equilibrio in autarchia: P= 30 e Q = 30 (Per la rappresentazione graca vedere il graco alla ne dell'esercizio) b) Il Paese A si apre al commercio internazionale: nell'ipotesi in cui il prezzo mondiale del bene X sia uguale a 10, il Paese A importa od esporta il bene X? In che quantità? Illustrate la vostra risposta con l'ausilio del graco fatto per il punto a) SOLUZIONE: Il prezzo internazionale Pw = 10 è inferiore al prezzo di autarchia trovato nel punto precedente che è pari a 30, pertanto al Paese A conviene importare il bene X piuttosto che produrlo all'interno. Per determinare la quantità del bene X importato dal Paese A va sostituito il valore del prezzo internazionale Pw all'interno delle equazioni: 1 10 = 45 QD =⇒ QD = 70 2 ∗ Email: [email protected] - Ricevimento: Solo per questa settimana Martedì 31 ore 16,15-17,30; Stanza 4.25 1 QS = 10 Il livello delle importazioni è dunque pari a: c) Il Paese A QD − QS = 70 − 10 = 60 per tutelare la sua produzione nazionale sceglie di introdurre un dazio del 100% sulle importazioni del bene X. Che tipo di dazio è quello introdotto? Illustrate gracamente e analiticamente gli eetti dell'introduzione di questo dazio sui produttori, i consumatori e sul paese nel suo complesso. Chi ne risulta avvantaggiato e chi ne risulta danneggiato? SOLUZIONE: L'imposizione di un dazio del 100% porta il livello del prezzo interno a raddoppiare rispetto al prezzo internazionale: P = Pw · (1 + 100%) = 10 · (1 + 1) = 20 Per vedere gli eetti di questa variazione del prezzo dovuta all'introduzione del dazio bisogna sostituire il nuovo prezzo all'interno delle equazioni precedenti: 20 = 45 − 21 · QD =⇒ QD = 50 QS = 20 Il nuovo livello delle importazioni è dunque pari a: QD - QS = 50 - 20 = 30. L'introduzione del dazio ha ridotto le importazioni del 50%, dimezzandole. Eetto per i consumatori Pw (70 · 35)/2 = 1225. Prima dell'introduzione del dazio il prezzo mondiale pari a 10 e il surplus del consumatore era dato dall'area del triangolo: 70 corrisponde alla quantità domandata con Pw = 10, era 35 è dato invece dalla dierenza fra il prezzo massimo (45) che i consumatori sono disposti a pagare e il prezzo eettivamente pagato (10). Dopo l'introduzione del dazio il prezzo pagato dai consumatori del Paese A diviene P = 20 e la quantità scambiata scende a 50. Di conseguenza il surplus del consumatore diventa: (50 · 25)/2 = 625. Il consumatore vede il suo surplus ridursi da 1225 a 625 per una perdita totale di 600. Eetto per i produttori. Al prezzo Pw = 10 il surplus del produttore era: (10· 10)/2 = 50. (10 = QS al prezzo PW = 10). Dopo l'introduzione del dazio al 100%, il prezzo interno come visto diviene P = 20 e la quantità prodotta aumenta: il surplus del produttore diventa così (20 · 20)/2 = 200. P = 20). Il guadagno di surplus per il produttore è: 200 − 50 = 150. 2 (20 = QS al prezzo Figura 1: Eetti del dazio nel Paese A Eetto complessivo per il benessere del Paese A dal dazio: il loro surplus si riduce delle aree: I consumatori vengono danneggiati a + b + d + gettito. Il totale di quest'area abbiamo visto essere 600. Come si vede dal graco parte di questo surplus è trasferito all'operatore pubblico tramite il gettito scale. Per calcolare l'area del rettangolo rosso dobbiamo moltiplicare l'altezza (ossia l'ammontare del dazio) per la base (ossia il numero di unità sulle quali il dazio viene applicato): 10·30 = 300 (nb= 30 è la quantità importata che si ottiene sottraendo alla quantità consumata (50) la quantità prodotta all'interno (20)). Altra parte del surplus del consumatore è trasferito ai produttori che vedono aumentare il proprio surplus (la parte a nel graco). Abbiamo già calcolato che il guadagno di surplus per i produttori è 150. Come si vede dal graco però le parti b e d della perdita del surplus del consumatore non vengono trasferite a nessuno: costituiscono dunque una perdita netta. Tali perdite nette derivano dalle distorsioni che il dazio comporta sia a livello produttivo (triangolo di consumo (triangolo d). La perdita di benessere complessivo per il Paese b) sia a livello A è data da: 600−150−300 = perdita del consumatore - guadagno del produttore - guadagno del governo = 150. E' facile comprovare che 150 corrisponde eettivamente alla somma delle aree dei triangoli (50) e d b (100). d) Qual è in percentuale l'ammontare del dazio che renderebbe nullo lo scambio commerciale internazionale (detto anche dazio proibitivo)? SOLUZIONE: Il dazio per essere proibitivo e rendere dunque nullo lo scambio commerciale internazionale deve eliminare ogni convenienza nell'aprirsi al commercio internazionale. Nel caso del nostro piccolo paese il dazio proibitivo è quello tale per cui il prezzo interno che segue all'introduzione del dazio risulta pari a quello di autarchia. Si può calcolare risolvendo questa semplice equazione: 10 · (1 + x) = 30 dove 10 è il prezzo internazionale e 30 è il prezzo di autarchia. Il risultato è: x = (30 − 10)/10 = 2 = 200% Con un dazio del 200% il prezzo del bene importato sarebbe identico infatti al prezzo di quello stesso bene prodotto nel Paese A. 3 Simulazione Esonero Esercizio 1 a) Denire cosa si intende per vantaggio comparato SOLUZIONE: Un paese ha un vantaggio comparato nella produzione di un determinato bene se il costo opportunità associato a quella produzione in termine di altri beni è minore in quel paese rispetto ad altri. A è necessaria 1 ora di lavoro (l) per produrre 1 kg di formaggio (f ) e 2 ore di lavoro per produrre 1 litro di vino (v ). Nel Paese B sono necessarie 6 ore di lavoro per produrre 1 kg di f e 3 ore di lavoro per produrre 1 litro di v . Dunque: alf = 1, alv = 2, a∗lf = 6, a∗lv = 3. Quale paese gode di un vantaggio assoluto? Quale paese gode di un b) Nel Paese vantaggio comparato e in che produzione? SOLUZIONE: aLf aLv Paese A Paese B 1 6 Prod. f Paese A 1 2 3 Prod. v 1 2 Paese B 1 6 1 3 Tabella 1: Vantaggi Assoluti La tabella evidenzia un vantaggio assoluto del Paese A nella produzione di entrambi i beni essendo tale paese più produttivo in entrambi i settori. C. Opp. f C. Opp. v Paese A 1 2 2 Paese B 2 1 2 Tabella 2: Vantaggi Comparati A gode di un vantaggio comparato nella produzione del formaggio dato che il coA rispetto a quello registrato nel Paese B . Viceversa il Paese B ha un vantaggio comparato Il Paese sto opportunità della produzione del formaggio in termini di vino è minore per il Paese nella produzione del vino dato che il costo opportunità associato a questa produzione è minore di quello del Paese A. c) Supponendo che il prezzo di scambio internazionale sia di 1 f per 1 v (Prezzo relativo: 1 kg f 1 litro v ), si determini il benecio derivante a ciascun paese dal commercio internazionale Il Paese A per ogni unità di lavoro produce 1 kg di formaggio. Se pro1 ducesse anche vino con una unità di lavoro ne produrrebbe litro. Specializzandosi 2 completamente nella produzione di formaggio il Paese A lo vende al Paese B che si è SOLUZIONE: specializzato nel vino. Dato il prezzo relativo di 1, A scambia 1 kg di formaggio con 1 l di vino. Dunque con 2 unità di lavoro, A può produrre 1 kg di formaggio e 1 l di vino 4 1 l di vino come sarebbe avvenuto 2 in autarchia. Il vantaggio del commercio internazionale è dato proprio dalla possibilità 1 di consumare l di vino in più rispetto all'autarchia. 2 1 Analogamente il Paese B in autarchia produrrebbe con una unità di lavoro o di for6 1 di vino. Specializzandosi solo nel vino e scambiandolo con il Paese A al maggio o un 3 1 di formaggio invece che prezzo relativo di 1, B potrà consumare per ogni ora di lavoro 3 1 1 : questo è possibile grazie allo scambio. Il Paese B ottiene così un vantaggio di . 6 6 (frutto dello scambio) invece che 1 kg di formaggio e L'intervallo dei prezzi relativi in cui conviene ad entrambi i paesi aprirsi al commercio internazionale è dato dalla dierenza tra i prezzi relativi in autarchia. Così, nel caso del prezzo relativo del formaggio: Pf = alf = 12 = 0.5 Paese A: Pv alv Pf Paese B: = alf = 63 = 2 Pv alv Pertanto l'intervallo di prezzi in cui è conveniente scambiare per entrambi è: 0.5 < Pf <2 Pv Il benecio complessivo dovuto allo scambio è: 2 − 1/2 = 3/2 Esercizio 2 Siano dati i due paesi w r aLx aLy aK x aK y Paese A 1 2 15 Paese B 20 15 45 18 15 20 2 6 a) Si determinino le dotazioni fattoriali nei due paesi SOLUZIONE: Il lavoro è meno costoso nel 1 w w ( ) = <( ) =2 r A 2 r B Paese A rispetto al Paese B , il che signica che il Paese A è relativamente più ricco di lavoro. Il Paese B sarà dunque relativamente ricco di capitale, infatti: r 1 r ( ) = <( ) =2 w B 2 w A b) Determinare le intensità fattoriali nei due paesi e rappresentarle gracamente SOLUZIONE: Nel Paese A la produzione del bene x è a maggior intensità di capitale 5 e quella del bene y è a maggior intensità di lavoro: KyA KxA 45 15 = 3 > = 0,75 = = A A Lx 15 Ly 20 Lo stesso accade nel Paese B: non c'è dunque inversione fattoriale. KyB KxB 18 20 = 3 > = 1, 33 = = B B Lx 6 Ly 15 Per rappresentare gracamente le intensità fattoriale dei due beni x e y scegliamo il Paese A. Come al solito per rappresentare due rette ci servono 2 punti per ognuna di esse. Un punto può essere l'origine, l'altro x=1 per x: x=1 K = 45L = 15 e y=1 per y: y=1 K = 15 L = 20 Possiamo così tracciare il graco: Figura 2: Intensità fattoriali nel Paese A c) Si denisca la struttura delle specializzazioni in base al teorema di H-O. Chi esporta/importa cosa? Fornire le intuizioni sottostanti SOLUZIONE: Secondo il teorema di Heckscher-Ohlin il Paese A si specializzerà nella produzione del bene in cui gode di un vantaggio comparato, ossia il bene y. La produ- zione di questo bene richiede in maniera più intensiva il lavoro, fattore di cui il Paese A ha abbondanza relativa. Il paese che B B si specializzerà nella produzione del bene ha abbondanza relativa di capitale e la produzione di x richiede x dato relativamente più capitale. Si può dunque concludere che la struttura del commercio internazionale è determinata dai vantaggi comparati alla base dei quali secondo il teorema di Heckscher-Ohlin ci sono le dierenti dotazioni fattoriali. Così nel nostro caso il Paese importa il bene x e mentre il Paese B esporta x e importa y. 6 A esporta il bene y e Esercizio 3 a) Spiegare la dierenza tra economia di scala interne ed esterne SOLUZIONE:Economie di scala interne → il costo di produzione scende all'aumentare della quantità prodotta della singola impresa → porta verso il monopolio (naturale) o comunque verso il dominio del mercato da parte di un numero molto ridotto di grandi imprese. [Esempi: economie di rete (telecomunicazioni, trasporti)] Economie di scala esterne → il costo di produzione scende all'aumentare della quantità prodotta dall'intero settore → non porta verso il monopolio ma favorisce la creazione della concentrazione in distretti industriali. [Esempi: Silicon Valley, City (Londra)] b) Quali sono le tre ragioni principali che, secondo Marshall, possono generare economie di scala esterne e dar luogo ai distretti industriali? SOLUZIONE: - Attrarre fornitori specializzati : un gruppo localizzato di imprese operanti nello stesso settore crea un mercato ampio e prottevole per i fornitori specializzati e ne incentiva quindi la presenza. In questo modo le imprese facenti parte del distretto potranno più facilmente reperire beni capitali e intermedi e ad un prezzo più vantaggioso, ottenendo vantaggi in termini di costi di produzione con rispetto a imprese esterne all'agglomerato. - Generare un bacino di lavoratori con qualiche adatte : la vicinanza di un grande nu- mero di imprese simili comporta un vantaggio per i lavoratori che avranno più facilità a reperire un lavoro in caso di licenziamento e quindi vedranno diminuire la probabilità di disoccupazione. Il vantaggio è presente anche per i produttori che possono trovare manodopera specializzata più facilmente e velocemente. - Spillover di conoscenza : I misteri del commercio non sono più tali in un distretto con molte imprese ma si sentono nell'aria. La prossimità geograca delle imprese incentiva lo scambio di conoscenza tra lavoratori delle diverse imprese innalzando la produttività delle stesse. c) Illustrare in un graco come si determina l'equilibrio in un mercato di monopolio SOLUZIONE: L'impresa monopolista segue un approccio marginalista nel decidere la quantità ottimale da produrre. La quantità che le permetterà di massimizzare il suo protto è quella in cui i ricavi marginali sono uguali ai costi marginali. Decisa la quantità tale impresa (grazie all'assenza di concorrenza) sserà il presso più alto possibile, ossia il prezzo massimo che i consumatori sono disposti a pagare per quella quantità. Come si vede dal graco questo prezzo è più alto dei costi medi di produzione, andando così a creare un extraprotto per l'impresa. 7 Figura 3: Equilibrio in regime monopolistico d) Cosa si intende per concorrenza monopolistica? In cosa dierisce dal monopolio? SOLUZIONE: La concorrenza monopolistica è un regime di mercato che prevede numerose imprese che producono e vendono un prodotto dierenziato rispetto a quello delle imprese rivali (i beni sono percepiti come sostituti imperfetti). Proprio la dierenziazione del prodotto assicura che ogni impresa abbia un potere di monopolio per quel particolare prodotto. Da tale potere di monopolio (come abbiamo visto nel punto precedente) scaturisce un extraprotto nel breve termine. A dierenza del monopolio però non ci sono barriere o costi proibitivi che impediscano ad altre imprese di entrare in questo mercato particolare nel lungo termine e contendere all'impresa in questione l'extraprotto. Nel lungo termine dunque l'aumentare del numero (n) delle imprese riduce l'entità dell'extraprotto no ad annullarlo. Inoltre ogni impresa prende i prezzi delle altre imprese come dati: non vi è pertanto un'interazione strategica fra le imprese come nel caso dell'oligopolio. In concorrenza monopolistica la funzione di domanda per ogni impresa è (P − P ∗)] Q = S · [ n1 − b · dove P* è il prezzo medio delle altre imprese. Quindi la quantità domandata ad ogni impresa aumenta con la dimensione del mercato S, diminuisce al crescere del numero delle imprese (n) e dipende poi dalla diereza P-P*: se tutti i prezzi fossero uguali (P=P*) ogni impresa avrebbe una domanda identica pari a Q = S/n, la quantità domandata diminuisce all'aumentare del dierenziale P-P*. 8 altrimenti