Ecco le soluzioni per l`assistenza alla persona con diabete

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Parla la Coordinatrice della Giornata Mondiale del Diabete in Lazio
Ecco le soluzioni per l’assistenza alla persona con diabete
Roberta Gaudioso, Coordinatrice della Giornata Mondiale del Diabete in Lazio ha le idee molto chiare: “Assistere nel
mondo migliore le persone con diabete in Lazio (circa 30 mila) non richiede denaro ma soluzioni concordate e
intelligenti”.
La strada è tracciata dal Piano Nazionale Diabete che la Regione ha recepito nel proprio ordinamento già in aprile. “Ma
che rischia di restare lettera morta fino a quando non verrà nominata una Commissione diabetologica regionale, che il
Lazio è l’unica Regione a non avere, o comunque un ambito nel quale discutere come mettere in atto il Piano”, spiega
Roberta Gaudioso, diabetologa presso l’Ospedale di Colleferro. Il Piano Sanitario Nazionale sulla Malattia Diabetica
illustra le principali vie per affrontare le problematiche relative alla gestione della malattia e delle complicanze,
individuando obiettivi centrati sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce e sul miglioramento dell’assistenza alla persona
con diabete.
La Giornata Mondiale del Diabete, che si articolerà in Lazio in diversi eventi distribuiti fra il 9 e il 10 novembre, è
centrata sulla attuazione del Piano Nazionale Diabete.
“Tanto più che il Piano è coerente con il documento presentato alla Regione da un gruppo di lavoro coordinato
dall’Agenzia di Sanità Pubblica che ha visto coinvolti i rappresentanti delle Società Scientifiche Diabetologiche AMDSID, dei direttori di Distretto e dei MMG e propone soluzioni per dare maggiore efficacia ed efficienza al sistema
sanitario regionale per quel che riguarda il diabete”, nota Roberta Gaudioso.
Al momento il problema principale in Lazio è l’accesso alle cure specialistiche. I diabetologi sono sempre meno, i
diabetici sempre di più. “Le liste di attesa sono un problema in molte aree della Sanità laziale ma quando si parla di
diabete la questione è diversa”, spiega Roberta Gaudioso. “Un Diabetologo o per meglio dire un team diabetologico è in
grado non solo di inquadrare la situazione e di dare la migliore terapia ma anche di stabilire un programma di visite di
controllo per le complicanze, un eventuale schema di autocontrollo glicemico che consenta alla persona di seguire
l’andamento della sua glicemia e soprattutto un’educazione terapeutica che gli consenta di essere in qualche misura
medico di se stesso. Così formata e inquadrata la persona con diabete può ridurre di molto il rischio di sviluppare
complicanze come infarti, ictus, retinopatia o problemi ai reni e agli occhi che possono arrivare a richiedere dialisi e
amputazioni. C’è insomma un effetto leva. L’investimento di un’ora in educazione e consulenza specialistica può
evitare o rimandare di molto danni gravissimi e spese enormi per il SSN”.
La soluzione si chiama gestione integrata, un percorso sulla base del quale le persone con diabete sono inquadrate alla
diagnosi, riviste a intervalli lunghi dallo specialista ma seguite da vicino dal loro Medico di Medicina Generale. In
questo modo gli specialisti possono concentrarsi sulle prime visite e sulla cura dei casi più difficili riducendo le liste di
attesa.
Del resto il Lazio ha mostrato di saper trovare soluzioni smart migliori e meno costose. Un esempio? Fino a poco tempo
fa i pazienti per ottenere i farmaci e i presidi dovevano accollarsi code agli uffici Asl per farsi vidimare la ‘ricetta’ dello
specialista. Oggi, con la ‘ricetta virtuale’ inserita dal diabetologo su una rete alla quale accedono tutte le farmacie, la
persona con diabete può ricevere ovunque i presidi prescritti senza bisogno di chiedere, far firmare o portare alcun
pezzo di carta. Vita più semplice per il paziente e risparmio di tempo per l’amministrazione. “Abbiamo bisogno di
soluzioni di questo tipo”, conclude Roberta Gaudioso, “e insieme le sapremo trovare”.
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