Educare alla vita buona del Vangelo, di Mons. Franco

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Educare alla vita buona del vangelo
Dio attende
alla frontiera
Si può “rappresentare” in un racconto accattivante, fatto di
mondi che si incrociano, di tradizioni e di popoli fino a ieri
lontani, che cosa è “un’antropologia cristiana”? Ossia una
umanità che sappia affascinare il lettore alla vita buona
del Vangelo?
Risponde significativamente a queste domande
un libro di Renato Zilio, missionario scalabriniano e scrittore, veneziano per nascita e padovano
per diocesi. Il libro “Dio attende alla frontiera”
(EMI, Bologna 2012, 142 pagine), con la prefazione dell’Abate di Montecassino Dom Pietro
Vittorelli raccoglie una serie di racconti brevi,
réportage di viaggi e di soste, quadri di vita
vissuta, tutti sul limitare di frontiere che per
l’Autore - a differenza delle frontiere nazionali del mondo e dei muri che vi si innalzano
- favoriscono incontri di popoli diversi e di
culture, avvicinano religioni, suggeriscono
osmosi reali e possibili di riti, esperienze
religiose e valori.
Viaggiatore planetario, già fondatore del
Centro interculturale di Ecoublay a Parigi
e direttore della rivista Presenza italiana
a Ginevra, ora a Londra, in Brixton Road,
al Centro interculturale Scalabrini, Padre
Zilio ha il merito di suscitare il fascino di
una vita che si rinnova solo se si sforza di
guardare oltre le diversità. Di varcare limiti
apparentemente insuperabili, di scorgere
lampi di verità e di bellezza autentici nelle pieghe di esistenze anonime di uomini e
donne di oggi.
La frontiera sulla quale scegliere di abitare,
per l’Autore, è come l’orizzonte fino al quale
si spinge lo sguardo e si dilata quando tu lo
avvicini per rivelarsi ancora con nuovo fascino.
Ha imparato da bambino ciò che la sua famiglia
e la natura della sua terra gli ha fatto apprezzare: che la vita viene spesso incontro con il volto
della gratuità e insegna ad amare ciò che sta “oltre” il confine che momentaneamente si vede. Oltre la frontiera della propria cultura e della propria
confessione religiosa. Oltre le frontiere che separano
maggioranza e minoranze. Oltre le frontiere fisiche, politiche, culturali e, perfino, oltre la frontiera della morte,
poiché in ogni cultura e religione si riconoscono riti e gesti
per medicare il lutto.
Cittadino del mondo, padre Renato Zilio ti fa riconoscere e incontrare Dio negli ospiti dei centri interculturali di Ginevra, di Londra e di Parigi; nell’esperienza pastorale del seminarista brasiliano
Eduardo e poi anche nella pratica della vita monastica buddhista di
Luoyang (Cina). Ma specialmente nella comunità trappista di monaci a
Midelt, altopiano desertico nel cuore del Marocco, dove una rinata comunità di Notre-Dame de l’Atlas fa rivivere e amare la testimonianza del martirio
dei monaci trappisti di Tibhirine (1996). Dio è sulla frontiera che ti attende. E non
ti realizzerai pienamente in umanità se non vai a vivere su ogni frontiera, dove Lui ti
attende. Il Dio di Gesù Cristo è il Dio dell’incontro.
Mons. Franco Costa - Vicario episcopale - Diocesi di Padova
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