Stelle - Osservatorio Astronomico di Padova

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Ciao!
Eccoci qua a parlare ancora di stelle.
Le stelle ci mandano della luce visibile (quella
che vedi con gli occhi) e
da questa luce
possiamo studiare quei puntini luminosi che
vedi in cielo la notte.
Se analizzi quel segnale luminoso puoi scoprire parecchie notizie sulla
“cosa” che lo ha prodotto, quella che si chiama sorgente luminosa,
cioè la nostra stella.
Che cosa puoi scoprire?
Prima di tutto la sua posizione, almeno dove sembra essere, perché
esistono parecchi fenomeni di cui devi tenere conto quando “guardi”
una stella. Ricordi che può sembrare spostata a seconda di dove si
trova?
Ma puoi sapere qualcos’altro dalla luce?
Prova a fare questo esperimento:
Prendi un cd. Sì proprio un cd di quelli da
computer o di quelli di musica, meglio se è
vecchio e usato (così nessuno sgrida!).
Giralo dalla parte lucida e fa in modo che
sulla superficie arrivi un fascio di luce del
Sole.
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Attenzione, parlo di fascio di luce, non di raggio!!
Abbiamo detto tante cose del Sole, abbiamo parlato di campo
gravitazionale, magnetico, di radiazione, di vento solare, ma mai di
raggi, ma ogni tanto noi li disegniamo lo stesso!
Muovi il cd sotto la luce e ... dovresti vedere un arcobaleno grande,
ma con tantissime linee scure!
Prova a disegnare quello che vedi.
Quelle linee sono una specie di “orma”, una impronta digitale che
permette di identificare le cose, forse è meglio dire i gas, che sono
nella parte esterna del Sole e quindi anche nelle stelle. Come ogni
persona ha la sua impronta digitale, così ogni stella ha la sua “orma”
che ci permette di scoprire di che cosa è composta.
Bisogna sapere leggere queste “orme”: forse gli astronomi sono anche
un po’ investigatori!
Ma come ricordi il Sole è una stella, quindi si può procedere nello
stesso modo per le stelle.
Prova a fare la stessa cosa con una stella, stasera!
Purtroppo la sua luce è troppo debole, ma quanta luce ci arriva da
una stella, cioè quale è la sua luminosità? Come facciamo a sapere
quale ci sembra essere la più luminosa?
Beh la risposta sembra semplice: basta guardarle, fissarne una come
campione e poi procedere.
Prova a fare questo con le stelle che vedi stasera.... e poi prova a
catalogarle. Puoi così farti il tuo catalogo delle luminosità.
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Ancor meglio, prova a cercare nel cielo queste stelle, si vedono tutte
le sere, prova a dar loro un nome e a fare un “tuo catalogo stellare”
Sei capace di ritrovare in cielo queste stelle? Sono quelle che
sembrano formare un Grande Carro. A cosa altro potrebbero
assomigliare?
Comunque sia ne vediamo sempre poche, quante? Prova a contarle.
Come facciamo a vederne di più, a vedere cioè anche quelle meno
luminose?
Facciamo un Esempio
La luce delle stelle arriva sulla Terra come se fosse una continua sottile
pioggerella; nel nostro caso una pioggia di luce. Se la pioggia è forte,
la vediamo senza alcun problema: quindi se la luce è tanta la
“vediamo” subito, quindi bastano anche solo i nostri occhi per vedere
la luce di una stella molto luminosa.
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Se la pioggia è poca, cioè se la luce
è debole, come facciamo a vedere
quanto è? Dobbiamo raccoglierla,
e per raccogliere dell’acqua è
sufficiente una bacinella..., ma se le
gocce sono rade dobbiamo avere
una bacinella sempre più grande,
fino ad avere una grande piscina in
cui raccogliere le gocce.
Le stelle deboli hanno poi anche un altro problema: mandano anche
poche gocce di luce debole e non possiamo usare una bacinella...
useremo un telescopio che ha uno specchio per raccogliere la luce
(si chiamano telescopi a specchio):
più grande è lo specchio
maggiore è la quantità di
luce che raccogliamo e
quindi le stelle che vediamo
con
il
nostro
telescopio
possono avere una luce
debole!
Ed è così che il nostro telescopio è simile alla piscina di prima...
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Quindi lo specchio raccoglierà la luce e, come tutti gli specchi, potrà
“mandarla” in un punto di raccolta.
Nel secchiello raccoglievamo tanta acqua, qui raccogliamo tanta
luce, la accumuliamo...perché?
Perché prima che noi vediamo una luce occorre che il nostro occhio
la “riceva” per un po’ di tempo, cioè che ne raccogliamo un bel po’,
prima di inviare al cervello il messaggio “ehilà, guarda, c’è una stella!”.
Allora... come possiamo fare? Invece di mettere il nostro occhio nel
punto in cui viene raccolta tutta la luce, mettiamo qualcosa di
diverso, ad esempio una pellicola di una macchina fotografica e poi
la lasciamo lì per un bel po’ di tempo.
La luce si comporta come le gocce d’acqua: ne cade una, dopo un
po’ un’altra... e ogni po’ di luce lascia il segno sulla pellicola.
Pensate quanto è grande la quantità di luce raccolta dal più grande
telescopio esistente, il VLT dell’Osservatorio Europeo in Cile, che ha
uno specchio di 8 metri di diametro!
Abbiamo visto che la posizione “reale” di una stella può essere diversa
da quello che ci sembra, ma quelle che vediamo più deboli sono
veramente tali? O sono solo più lontane e quindi appaiono più deboli?
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