Herpes zoster: il virus nemico dei nervi

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Herpes zoster: il virus nemico dei nervi
Autore : Nadia Fondelli
L’herpes zoster si manifesta con violente eruzioni cutanee simili
alle vesciche che lascia la varicella è un virus che si manifesta
grazie alla varicella che rimane dormiente nel nostro corpo
L’herpes zoster si manifesta più raramente anche su braccia, gambe, viso soprattutto intorno
alla bocca e attorno agli occhi. Il dolore che provoca questa malattia virale è molto intenso
tant’è che anche il suo nome sinistro deriva dal vocabolario greco antico: herpes significa
serpente e zoster cintura. Mai nome fu più perfetto per descrivere i sintomi della malattia. E’
proprio un serpente di fuoco che si annida nel corpo e che è difficile da scacciare. L’herpes
zoster che è molto più comune di quanto si pensi è più frequente negli anziani ed in persone
con malattie del sistema immunitario o sottoposte a cure particolari quali la chemioterapia e la
radioterapia, ma non è escluso colpisca persone del tutto sane che per motivi banali quali
freddo o scottature solari si sono indebolite e rese vulnerabili a questa patologia. Si ritiene,
infatti, che un individuo su dieci lo svilupperà nel corso della vita, più che altro dopo i 50 anni,
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ma, seppur di rado, si manifesta, anche nei giovani.
PERCHÉ SI PRENDE
Il virus appartiene alla stessa famiglia di quello della varicella, è uno dei più aggressivi della
sottofamiglia degli Alphaherpesvirinae. Si caratterizza per rimanere annidato ma silente
nell’organismo e più esattamente nei gangli delle radici dorsali del midollo dopo essere guariti
dalla varicella per risvegliarsi poi quando il nostro organismo diventa più indifeso e così
l’herpes zoster si mette a viaggiare lungo le fibre nervose. Particolare attenzione quando
compare in persone giovani perché potrebbe essere campanello d'allarme di patologie
importanti come linfomi o altri tumori.
COME RICONOSCERE L’HERPES ZOSTER?
L’inizio è una sensazione di formicolio nelle parti che poi saranno colpite, sboccia poi
l’eruzione con una striscia di puntini rossi a grappolo, simili a quelli della Varicella. che segue la
linea del nervo infettato. L’esantema evolve poi in pustole piene di liquido che, seccandosi
lasciano sulla pelle delle croste.
Malessere generale, febbre, brividi, mal di testa e di stomaco possono accompagnare tutta la
fase acuta e lo sfogo cutaneo contrariamente alla Varicella non causa prurito, ma dolore o
bruciore molto forti.
CONTAGIOSO SÌ, MA…
Come tutti i virus anche l’herpes zoster è trasmissibile. Lo può essere attraverso l’aria
respirata se si soggiorna nella stessa stanza del malato anche se non lo si tocca direttamente.
E’ bene, tuttavia sottolineare dire in modo chiaro e netto che, le persone contagiate dal malato
non avranno il fuoco di Sant’Antonio, ma la Varicella se non l’hanno mai avuta in precedenza
poiché questa dà un’immunità permanente e non si può ammalare due volte di Varicella. Allo
stesso modo, le persone malate di Varicella, possono trasmetterla ad altri, ma non possono
trasmettere lo Zoster.
QUANTO TEMPO PER GUARIRE, SE SI GUARISCE…
Da dieci giorni a tre mesi il tempo in cui l’organismo sconfigge la malattia, ma… C’è un ma.
L’herpes zoster è una brutta bestia perché statisticamente nella metà dei casi si risolve
spontaneamente e nell’altra metà, purtroppo, si cronicizza nella nevralgia post erpetica, ovvero
in quel dolore subdolo che rimane e che può durare per mesi oppure per sempre…
QUALE CURA
L’eruzione si risolve spontaneamente, ma per il dolore qualcosa si deve pur fare. Per curare il
fuoco di Sant’Antonio si usano farmaci antivirali ovviamente, alcuni antidepressivi usati a fini
antalgici perché influiscono sui neurotrasmettitori, alcuni antiepilettici per la regolazione elettrica
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dei nervi colpiti, ma soprattutto si usano pomate, unguenti, cerotti e terapie alternative per
alleviare il dolore causato dall’eruzione.
Una delle terapie più usate è una soluzione di acido acetilsalicilico ed etere etilico, la capsaicina
che è una pomata a base di semi di peperoncino rosso e poi si segnala la desensibilizzazione
che è una tecnica che punta a riabilitare la cute dolente stimolandola. Ad esempio, se il male si
scatena al contatto con i vestiti, il medico suggerisce di strofinare per vari minuti sulla parte
interessata un asciugamano e se invece il dolore arriva da una abnorme sensibilità alle
temperature, può essere consigliabile applicare impacchi caldi o freddi. Infine potete curare
l’herpes zoster con i tens (stimolazione elettrica transcutanea dei nervi) che consiste
nell'applicare sulla zona dolorante gli elettrodi di uno stimolatore, ma l'efficacia, però, in questo
caso è davvero modesta.
Attenzione: Queste informazioni sono esclusivamente di carattere informativo. Non
vogliono e non devono sostituire le indicazioni del medico al quale vi esortiamo di
affidarvi.
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